Page 11 - Against Sepsis
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La risoluzione dell’OMS per la lotta alla sepsi > La sepsi è un’infezione che si complica. Agire quando la sepsi
si manifesta ed è conclamata è più complesso e difficile che non agire quando essa può essere prevenuta. Prevenire
la sepsi significa prevenire l’infezione, attraverso la gestione dei fattori di rischio che permettono di inquadrare
l’infezione nel contesto (infezioni correlate all’assistenza e stili di vita) e nella risposta dell’ospite. Occorre pertanto
considerare sia i fattori di rischio (fragilità , comorbilità ) sia la storia clinica del paziente (chirurgia recente, risposta
immunitaria). La risoluzione WHA 70.7 del 29 maggio 2017 dell’Assemblea mondiale della Sanità invita gli stati
membri ad agire “per il miglioramento della prevenzione, della diagnosi e della gestione clinica della sepsi†[4]. La
risoluzione pone in stretta relazione da un lato la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza, l’uso corretto
degli antibiotici e la formazione degli operatori sul rischio di progressione da infezioni a sepsi, e dall’altro la gestione
clinica, ovvero l’accesso a una diagnosi precoce ed a servizi efficienti. La risposta alla sepsi può essere portata avanti
grazie ad un percorso integrato che esprima le varie funzioni (vedi tabella 4) in rapporto ai diversi setting.
1.2 Perché la sepsi e le infezioni sono fra loro in rapporto?
“Che cosa è un’infezione? Perché un‘infezione può generare una risposta anomala del no-
stro sistema immunitario? Perché in alcuni casi l’infezione genera una sepsi ed in altri casi
rimane un’infezione localizzata? L’infezione, la sua precoce diagnosi ed il suo tempestivo
trattamento restano un punto centraleâ€
La sepsi è una condizione patologica che ha sempre - come origine - un’infezione. Una qualsiasi infezione,
contratta in comunità o in ospedale o in un servizio sanitario, può generare una risposta anomala dell’ospite.
L’infezione, la sua precoce diagnosi e il suo tempestivo trattamento sono dunque un punto centrale. L’infezione
è una complessa malattia in cui si confrontano e scontrano ambiente e uomo. I microbi vivono nell’ambiente
che ci circonda, nelle piante e negli animali, ma anche internamente a noi e su di noi. Vivono sempre in simbiosi
con noi, ma alcune volte in conflitto con il nostro organismo. Dunque, nell’ambiente in cui siamo, conviviamo
con i microbi, con tutta la loro variabilità qualitativa e quantitativa.
Le 4 teorie combinate dell’infezione >
1) La teoria dei germi ci dice che non ci può essere infezione senza presenza di microbi. Questo criterio è centrale:
la conoscenza dei microbi e di quale possa essere la loro capacità di aggredire è un compito della Microbiologia
clinica e dei suoi metodi diagnostici, sia classici che tecnologicamente avanzati.
2) Anche l’ambiente può influire sull’infezione. La teoria ecologica delle infezioni studia la variazione ambientale
e può aiutarci a capire altri fattori di rischio legati all’ambiente, che vanno a condizionare l’ospite (noi). La nostra
risposta all’infezione cambia se viviamo, mangiamo, beviamo, dormiamo in un ambiente freddo, caldo, umido,
malsano.
3) Nell’ospite umano dobbiamo andare a comprendere lo stato della sua personale risposta immunitaria innata
e adattativa all’aggressione dei microbi. Il monitoraggio immunologico ad oggi possibile in tutte le componenti
dell’immunità (compresi gli elementi genetici ed epigenetici) e la teoria immunologica - risposta immunologica
e tolleranza - ci permetteranno di comprendere altri fattori di rischio legati appunto alla natura della risposta
dell’ospite.
4) Da ultimo, dobbiamo prendere in considerazione, sempre dal lato dell’ospite, la teoria genetica, e quindi tutti gli
errori ed i possibili rischi del sistema immunitario codificati geneticamente, sia nella sua parte innata che adattiva.
Un essere umano esposto ai microbi può avere una infezione ma la sua manifestazione sarà peculiare e frutto
dell’interazione dei fattori descritti da queste 4 teorie: due legate all’ambiente (la teoria dei germi e la teoria
ambientale) e due intrinseche all’ospite (la teoria immunologica e la teoria genetica). Da qui la grande variabilitÃ
fenotipica dell’infezione e, in ultima analisi, delle sue più gravi complicazioni: la sepsi e lo shock settico.
L’infezione può essere difficile da diagnosticare, perché può essere asintomatica e/o localizzata, ma improvvisa-
mente, ovvero nel giro di poche ore, magari tre o sei al massimo, può dar luogo ad un’infiammazione sistemica
(SIRS – Sindrome da risposta infiammatoria sistemica) e poi generare dapprima disfunzione e poi insufficienza
degli organi vitali, portando fino allo shock settico e alla morte. Lo studio attento di tutti i fattori di rischio che
interagiscono nel processo infettivo, espressi dalle 4 teorie (vedi tabella 1), possono aiutarci a prevedere, forse
a prevenire, la pericolosa china sdrucciolevole verso la morte.
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