Page 25 - Against Sepsis
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sanitario entrare in relazione con il paziente per valutare il suo stato di salute, espresso dai segni vitali. Gli
score di gravità hanno lo scopo di inquadrare uno stato di instabilità e di innescare le opportune attività di
trattamento. Come descritto nella proposta di gestione della diagnosi di sepsi (figura 3), se gli score di gravitÃ
danno un esito positivo, diventano il contenuto di una comunicazione collaborativa, condivisa e tempestiva fra
l’infermiere o l’ostetrica ed il medico. A questo punto l’attività degli operatori diviene sinergica. Possono essere
avviate già dall’infermiere o dall’ostetrica attività ulteriori di raccolta di elementi utili alla costruzione di score di
rischio infettivo. Ad esempio, nella fase prediagnostica, è importante acquisire rapidamente i risultati di esami
ematochimici (emogasanalisi, conta dei globuli bianchi) per indagare la presenza di una sindrome da risposta
infiammatoria sistemica (SIRS) a cui si possono aggiungere i biomarker.
2.4 Il ruolo della stratificazione del rischio infettivo
“La scelta del percorso diagnostico-terapeuticoâ€
La capacità di stratificare il rischio è la competenza che permette di gestire l’incertezza portata dalla sepsi e
dalle infezioni e di avviare i percorsi di stewardship diagnostica, antibiotica e della sepsi sostenibili e coerenti
con le informazioni raccolte. Come fin qui illustrato la stratificazione del rischio correlato alle infezioni è basata
su 3 attività :
• Identificazione dei fattori di rischio
• Rilevazione sistematica dei parametri vitali attraverso l’uso degli score di gravitÃ
• Applicazione dell’approccio bioscore per integrare in maniera multiparametrica gli score di rischio
infettivo e di mortalità in seguito a infezione con i biomarker.
La stratificazione del rischio consiste nell’integrare le informazioni raccolte con la capacità di decidere il
percorso diagnostico-terapeutico del paziente, ovvero con la costruzione del bioscore che integra dati di
laboratorio con i punteggi degli score specifici di rischio infettivo.
Figura 2 - Il modello integrato delle 3 stewardship e dell’identificazione dei rischi correlati all’infezione
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