Page 38 - Against Sepsis
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I 6 della sepsi + 1
Iniziare il trattamento appena possibile fra la
1a ORA e la 3a ORA dalla diagnosi di sepsi
1 Ossigeno Valuta la necessità di O2 e/o l’assistenza ventilatoria
2 Emocolture Preleva almeno 2 coppie di flaconi per emocoltura (ed eventuali altri
campioni biologici, (es. urine, espettorato, tampone da ferita ...) PRIMA di
iniziare la terapia antibiotica.
3 Terapia antibiotica Somministra una terapia antibiotica empirica ad ampio spettro in accordo
coi protocolli2
4 Lattati Misura i lattati ed esegui gli esami ematochimici comprensivi degli indici di
flogosi (biomarker come PCR, Procalcitonina ...)
5 Fluidi Inizia il riempimento volemico
6 Diuresi Inizia il controllo della diuresi
7 Considera il controllo chirurgico della fonte infettiva (entro le 6 ore)
In particolare, nei pazienti con ipotensione una tempestiva diagnosi di sepsi è cruciale. In questa categoria di
pazienti il ritardo nella somministrazione di antibiotici aumenta il rischio di mortalità [48].
Nel caso di shock settico è necessario agire IMMEDIATAMENTE con la somministrazione entro la prima
ora di antibiotici, fludi e vasopressori. L’idrocortisone può essere usato precocemente per correggere la
pressione arteriosa.
Nella gestione dello shock settico proponiamo lo schema suggerito da Jean Luis Vincent [49] che prevede tre
categorie di intervento:
Gestione emodinamica: fluidi e agenti vasocostrittori
Modulazione della risposta dell’ospite: idrocortisone e vasopressina
Gestione dell’infezione: antibiotici e controllo della fonte
La rianimazione fluidica aggressiva a 30 ml/kg non è consigliabile per tutti: la rianimazione fluidica aggressiva,
infatti, ha scarso effetto sulla pressione, i boli di fluido possono causare una caduta dell’elastanza arteriosa,
potenziando la vasodilatazione arteriosa e lo stato iperdinamico tipico dello shock settico; grandi volumi di
fluidi possono causare grave edema polmonare ed edemi in tutti gli altri organi e provocare la “ritardataâ€
compromissione emodinamica (vedi sezione 3.7). É dunque raccomandato il precoce inizio di noradrenalina:
è dimostrato un incremento di mortalità per ogni ora di ritardo nella somministrazione [50]. Recentemente,
gli autori della linea guida della SSC del 2017 [51] hanno proposto una versione del bundle ad un’ora. Tuttavia,
la stessa Surviving Sepsis Campaign sconsiglia l’applicazione di tale bundle2. Nel 2018 la società Americana di
Malattie Infettive [46] ha preso le distanze dalle linee guida del 2017 della Surviving Sepsis Campaign perché
eccessivamente inclini a proporre indicazioni standardizzate sulla sommistrazione della terapia antibiotica, an-
che per la gestione clinica di quei pazienti in cui la diagnosi di infezione è incerta. I pazienti con diagnosi incer-
ta di infezione necessitano di essere collocati in un percorso che permetta l’acquisizione di più informazioni
diagnostiche e, quindi, la rivalutazione del loro livello di rischio, in quanto non riceverebbero benefici da una
terapia antibiotica standardizzata e prolungata.
2 Vedi capitolo 3.4
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