Page 39 - Against Sepsis
P. 39
Nei pazienti con sospetto di sepsi l’obiettivo è quello di avviare la terapia antibiotica immediatamente
ma con l’impegno di tutti gli operatori di ridurla alla minor durata mantendo tutti i margini di sicurezza e
i maggiori benefici possibili.
Il “tempo zero†è il tempo di identificazione della sepsi o dello shock settico. È definito come il tempo di triage nel
dipartimento dell’emergenza urgenza o se l’identificazione avviene in un altro setting di cura, come il momento della
prima registrazione fatta dal medico in cartella della diagnosi coerente con la definizione di sepsi (prima definita
come sepsi severa) o di shock settico e confermata mediante la revisione della cartella.
Adattato da P. E. Marik and J. D. Farkas, Crit. Care Med., 2018.
Nuovo paradigma di gestione dello shock settico La somministrazione di antibiotici, la rianimazione volemica e
i vasopressori periferici sono tutte avviate immediatamente. Vasopressori aggiuntivi sono somministrati nell’arco
dei primi minuti, se necessari. Sempre immediatamente, è necessario avviare la rianimazione metabolica con
idrocortisone, ascorbato e tiamine. Al miglioramento del paziente, vasopressori e terapia metabolica vengono
sospesi. L’incremento rapido del trattamento stabilizza il paziente più velocemente e riduce complessivamente la
necessità della permanenza in terapia intensiva, oltre a ridurre l’insufficienza d’organo e diminuire le probabilità di
morte [52].
Le linee guida della Surviving Sepsis Campaign raccomandano che “la diagnosi anatomica specifica di infezio-
ne che richiede il controllo della sorgente emergente sia identificata o esclusa il più rapidamente possibile
in pazienti con sepsi o shock settico e che qualsiasi intervento di controllo della fonte richiesto sia imple-
mentato non appena clinicamente e logisticamente praticabile dopo la diagnosi.†I sei della sepsi insieme
all’identificazione e al controllo chirurgico della fonte di infezione necessitano di un percorso progettato e de-
finito prima che l’operatore sanitario incontri il paziente con la sepsi. Al fine di ridurre le incertezze legate alle
modalità organizzative (vedi 1.4) è necessario rispondere a queste 8 domande.
1. Se non è stato possibile prevenire l’infezione a rischio di complicazione, com’è possibile identificare il
sospetto di sepsi?
2. Quale terapia empirica ragionata scegliere?
3. Quando, come e quali fluidi somministrare?
4. In quale setting gestire il paziente con la sepsi?
5. Quando e come prelevare le colture?
6. Qual è il ruolo dei lattati e dei biomarker?
7. Qual è il ruolo del controllo della diuresi?
8. Qual è il ruolo della somministrazione dell’ossigeno?
39