Page 2 - Gravidanza a Basso Rischio
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debitamente informata, la possibilità di scelta del setting assistenziale, ferma restando la valutazione
clinica delle condizioni e dello specifico rischio.
In quest’ottica si pongono le presenti Linee di indirizzo per la definizione e l’organizzazione
dell’assistenza in autonomia da parte delle ostetriche alle gravidanze a basso rischio ostetrico
(BRO): AREE FUNZIONALI PER LE GRAVIDANZE BRO E GESTIONE AUTONOMA BRO IN
UU.OO. DI OSTETRICIA E GINECOLOGIA
Si sottolinea, a tal proposito, che la gestione in autonomia da parte delle ostetriche delle
gravidanze BRO è specificamente prevista dall’Accordo del 16-12-2010 nonché nella Linea guida
“Gravidanza fisiologicaâ€, prodotta dal Sistema Nazionale Linee Guida dell’ISS.
Attualmente, ai modelli organizzativi di Gestione autonoma BRO in UU.OO. di Ostetricia e
Ginecologia, si affiancano altre due modalità nelle quali viene data alle ostetriche altrettanta piena
autonomia di assistenza a gravidanze BRO: i cosiddetti centri nascita “freestandingâ€, cioè esterni ai
presidi sanitari e gli “alongsideâ€, ossia aree collocate nello stesso edificio dell’Unità Operativa
(UO) di ostetricia o adiacenti e direttamente collegati ad esso. Le Aree funzionali BRO, cui fanno
riferimento le presenti Linee di indirizzo, appartengono a questa seconda tipologia.
2. Assistenza alle gravidanze a basso rischio ostetrico (Aree funzionali BRO e Gestione
autonoma BRO)
2.1 Premessa
L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha individuato nel miglioramento della qualitÃ
della vita della madre e del bambino uno degli obiettivi sanitari prioritari a livello mondiale
raccomandando che “l’assistenza al percorso nascita garantisca una mamma e un bambino in
perfetta salute con il livello di cure più basso possibile compatibilmente con la sicurezzaâ€.
Nonostante l’evento nascita rientri nella maggioranza dei casi nella fisiologia, nei Paesi
maggiormente industrializzati negli ultimi decenni è stato promosso un modello
clinico/organizzativo fondato prevalentemente sul contrasto ai fattori di rischio e sull'approccio
tecnologico alla patologia ostetrica. Questo modello, se da un lato ha inciso positivamente sul tasso
di morbosità e mortalità materno/infantile, nel tempo ha determinato un approccio a volte
eccessivamente medicalizzato al percorso gravidanza/travaglio/parto/nascita. In tal modo, si è perso
parzialmente di vista il carattere fisiologico dell’evento nascita, con il rischio di interventi
assistenziali inappropriati rispetto all’evoluzione naturale del percorso. E’ necessario, pertanto, che
l’assistenza, sia nell’accompagnamento alla gravidanza sia al parto e al post partum/puerperio per
donne e neonati, venga modulata nel rispetto della sua natura fisiologica, sapendo eventualmente
cogliere e individuare la patologia da indirizzare a strutture adeguate.
E’ in tal senso che va intesa la promozione di modelli di tipo organizzativo/assistenziale in cui
la gravidanza e il parto a basso rischio siano gestiti in autonomia da personale ostetrico anche per
quanto concerne l’assistenza al neonato.
Tali modelli organizzativi sono già presenti in alcune Regioni italiane:
• Aree BRO funzionalmente collegate e adiacenti alla U.O. di Ostetricia e Ginecologia ma con
separazione fisica: i cosiddetti centri nascita “alongsideâ€, ossia aree collocate nello stesso edificio
dell’Unità Operativa (UO) di ostetricia o adiacenti e direttamente collegati ad esso. Questo modello
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