Page 11 - Guida alle Vaccinazioni
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Indicazioni generali per l’utilizzo della scheda di triage prevaccinale per l’individuazione delle
controindicazioni, precauzioni ed avvertenze alle vaccinazioni per neonati, lattanti e bambini
fino a 18 mesi compresi di età .
Le schede di triage sono state definite in modo da essere coerenti con i contenuti della Guida e in
grado di individuare tutte le condizioni che sono considerate nella guida. La risposta affermativa alla
domanda non costituisce di per se stessa una controindicazione o precauzione ma serve a far
emergere tutti gli elementi anamnestici che devono essere approfonditi. Le schede di triage sono
state composte sulla base delle domande che sono utilizzate in diversi altri Paesi. La prima scheda
prevede alcune specifiche domande utili ad evidenziare condizioni che possono essere
controindicazione nei primi mesi di vita (es. domande 13 e 14 utili per individuare eventuali
immunodeficienze congenite); si è però ritenuto di estendere l’età fino ai 18 mesi per avere una
unica scheda di triage che copra i cicli di base previsti dal Piano Nazionale di Prevenzione
Vaccinale.22 Questa parte delle indicazioni generali chiarisce i motivi di ciascuna domanda e
schematizza, sulla base dei contenuti delle voci della guida, il comportamento che deve tenere
l’operatore sanitario per approfondire la risposta e arrivare alla conclusione. L’operatore sanitario, in
caso di risposta significativa alle domande del triage, deve dapprima individuare la specifica
condizione e quindi, sulla base di quanto riportato nella specifica voce, deve porre quelle domande
che consentono di ottenere le informazioni che sono necessarie per poter attuare correttamente le
indicazioni riportate. Queste indicazioni generali non sostituiscono le informazioni riportate per ogni
specifica voce della guida che devono sempre essere considerate nella valutazione.
Le domande del triage sono poste in modo aperto. Questo consente di far emergere anche quelle
condizioni che non costituiscono controindicazione o precauzione alle vaccinazioni permettendo di
poter valutare ogni condizione presente. È importante condividere con i genitori il contenuto della
guida. Alle indicazioni generali, di seguito riportate, vi possono essere specifiche e definite
eccezioni, per cui è sempre necessario nella valutazione fare riferimento alle voci della guida.
1) Il bambino sta bene oggi?
In caso di risposta negativa, va indagato il tipo e la gravità della malattia in corso.
Non c’è evidenza che una malattia acuta riduca l’efficacia del vaccino o aumenti il rischio di reazioni
averse. Tuttavia, come precauzione, in presenza di malattia moderata o grave, tutte le vaccinazioni
dovrebbero essere rinviate fino a guarigione avvenuta anche per evitare che sintomi della malattia
possano essere confusi con reazioni avverse alla vaccinazione. Vi sono occasioni in cui le
vaccinazioni, per necessità (es. profilassi post-esposizione) od opportunità (es. rischio di mancata
successiva adesione), possono comunque essere eseguite.
Malattie lievi (come l’otite media, infezioni del tratto respiratorio superiore, diarrea) non sono
precauzioni alle vaccinazioni. Se la persona sta assumendo antibiotici, non è necessario rinviare le
vaccinazioni.
2) Il bambino è nato prematuro e/o di basso peso?
In caso di risposta positiva, vanno indagati durata della gestazione e peso alla nascita.
Per i nostri fini è importante la nascita estremamente pretermine, quindi prima della 28ma settimana,
perché è una precauzione per alcune vaccinazioni.
Il basso peso alla nascita (peso inferiore a 2.500 g) è una condizione di rischio per alcune patologie.
I bambini di peso molto basso alla nascita (<1500 gr) hanno un rischio potenziale di insorgenza di
apnea, bradicardia e desaturazione dopo la somministrazione delle prime vaccinazioni ed è di solito
indicata la loro vaccinazione in ospedale.
3) Il bambino o i suoi familiari (fratelli o genitori) hanno mai avuto convulsioni, epilessia o
disturbi neurologici?
In caso di precedenti convulsioni va definito se siano febbrili, di altra natura identificata (es.
epilessia, reazione ad una dose di vaccino) o di natura non conosciuta. I bambini con disturbi
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