Page 112 - Guida alle Vaccinazioni
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Sintomi – Stati morbosi - Situazioni  Vaccino  Vaccinare?

Nota 2: i pazienti affetti da neoplasia maligna non devono ricevere vaccini vivi attenuati in caso di malattia poco
controllata3 e in corso di trattamento chemioterapico.3,178,179 Alcuni vaccini vivi (morbillo, parotite, rosolia, varicella, e
Herpes zoster) possono essere somministrati in fase di remissione di malattia e quando la chemioterapia e radioterapia è
terminata da almeno 3 mesi.3,122,179
In caso di somministrazione di anticorpi anti-linfociti B (es. rituximab) i vaccini vivi possono essere somministrati quando la
terapia è terminata da almeno 6 mesi.122,179 Nella valutazione di quali vaccini somministrare tener conto della eventuale
terapia eseguita. Vedi anche sezione D.

Nota 3: i pazienti affetti da neoplasia maligna hanno un aumentato rischio di sviluppare Herpes Zoster.179 In questi
pazienti, se disponibile, utilizzare il vaccino anti Herper zoster-su. Vedi nota 14.

Nota 4: il vaccino MPR è raccomandato per i bambini non vaccinati in precedenza, e, valutata la situazione epidemiologica
anche negli adulti sieronegativi,177 a ripristino della capacità immunitaria.

Nota 5: in caso di alto rischio (es. epidemia di morbillo), considerata l’alta morbosità e il rischio potenziale di mortalità nei
pazienti immunodepressi, il vaccino anti-morbillo può essere preso in considerazione anche durante la chemioterapia se,
in analogia con i pazienti HIV positivi, la conta dei linfociti T CD4 risulta adeguata.3 La valutazione deve essere effettuata
dal medico vaccinatore, eventualmente con la consulenza del medico specialista che ha in cura il caso.6
E’ indicato anche vaccinare i contatti stretti suscettibili; è consigliato che la seconda dose sia somministrata dopo
l’intervallo minimo di 4 settimane.

Nota 6: Pre-esposizione: nei pazienti con grave immunodepressione va rinviata la vaccinazione antirabbica ed evitata per
quanto possibile l’esposizione al rischio di malattia. Se questo non è possibile le persone a rischio vanno vaccinate per via
i.m. e testato il titolo anticorpale da 2 a 4 settimane dopo la somministrazione della 3° dose.7 La negatività del titolo dopo la
terza dose (<0,5 UI/ml) richiede una attenta valutazione del rischio ed è indicata la somministrazione di una dose
aggiuntiva.7 Post-esposizione: durante la profilassi post-esposizione non dovrebbero essere somministrate terapie
immunosoppressive.
Se ciò è inevitabile per il trattamento di altre patologie, la vaccinazione va eseguita ma deve essere testato il titolo
anticorpale da 2 a 4 settimane dopo la somministrazione della 5° dose.7 In caso di titolo anticorpale <0,5 UI/ml va
somministrata una dose aggiuntiva.7

Nota 7: nei pazienti affetti da neoplasia maligna la varicella è associata ad un alto rischio di complicanze nei bambini e ad
un alto tasso di morbosità e mortalità negli adulti.180 Il vaccino anti-varicella deve essere eseguito nei bambini e nei giovani
adulti sieronegativi177 a ripristino della capacità immunitaria (numero totale di linfociti superiore a 700-1.200/mm,3 con oltre
100.000 piastrine per mm3 e il paziente non deve essere sottoposto a radioterapia al momento della vaccinazione)178
anche se i dati disponibili indicano che il protocollo descritto per i bambini affetti da leucemia linfoblastica acuta (LLA) in
remissione, in terapia di mantenimento, applicato ai bambini ancora in trattamento per tumore solido, ottengono risultati
sovrapponibili. Vedi anche “Leucemia acuta”. Il rischio di letalità della varicella è significativamente diminuito negli ultimi 20
anni grazie all’introduzione dell’aciclovir e più recentemente di altri farmaci antivirali efficaci (foscarnet e cidofovir), per cui
posticipare la vaccinazione dopo la sospensione della chemioterapia può essere una scelta ugualmente sicura.178,180
Se il vaccino viene somministrato prima della chemioterapia devono trascorrere almeno 4 settimane dall’inizio del
trattamento.179

Nota 8: nei pazienti affetti da neoplasia una singola dose di vaccino antinfluenzale, adiuvato o non adiuvato, è in grado di
suscitare una risposta immunitaria solo moderata, sia negli adulti che nei bambini, e questa è verosimilmente legata
all’entità dell’immunodepressione. Nei pazienti affetti da neoplasia è comunque indicato utilizzare vaccino antinfluenzale
stagionale adiuvato. Alcuni studi hanno dimostrato che una seconda dose aumenta significativamente la proporzione di
pazienti che sviluppano una risposta sierologica protettiva.158 però i dati non sono sufficienti per raccomandare la
somministrazione di due dosi di vaccino contro l’influenza nella stesa stagione.179 La somministarzione di due dosi di
vaccino contro l’influenza può essere utile se è la prima volta che si esegue il vaccino contro l’influenza. La
somministrazione del vaccino è indicata anche nel corso della terapia, vista la necessità di proteggere annualmente i
pazienti dai virus influenzali circolanti.179 La vaccinazione contro l’influenza non deve essere, invece, eseguita in caso di
somministrazione di anticorpi anti-linfociti B (es. rituximab, alemtuzumab);122 può essere eseguita trascorsi 6 mesi dal
termine della terapia.179 In tutti i casi di tumore, è indicata la vaccinazione contro l’influenza dei contatti stretti.

Nota 9: una dose booster di vaccino dTap deve essere presa in considerazione per tutti i soggetti affetti da neoplasia, dal
momento che molti pazienti sottoposti a chemioterapia non sono protetti per il tetano, difterite e pertosse. In caso di ferita a
rischio la corretta pulizia della ferita, la somministrazione di antibiotici e l’immunizzazione passiva possono ridurre la
necessità di immunizzazione attiva durante la chemioterapia.180

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