Page 127 - Guida alle Vaccinazioni
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Terapia – Trattamento        Vaccino          Vaccinare?

Il vaccino può essere somministrato anche durante il trattamento se il medico curante ritiene che il rischio di malattia
superi il rischio potenziale di vaccinazione.7 La valutazione deve essere effettuata dal medico vaccinatore, eventualmente
con la consulenza del medico specialista che ha in cura il caso.7

Nota 7: è indicata la somministrazione di vaccino anti-pneumococcico coniugato e di vaccino anti-pneumococcico
polisaccaridico; il vaccino coniugato va somministrato per primo,8, 106 per stimolare il sistema immunitario, seguito dal
polisaccaridico per ampliare il numero di antigeni riconosciuti;8 inoltre, va rispettato un intervallo di almeno 8 settimane tra
l’ultima dose di PCV e quella di PPV-23.106 Sono raccomandate due dosi di vaccino PPV-23 separate da un intervallo di 5
anni a meno che la prima dose non sia stata somministrata dopo il 65 compleanno (in questo caso non sono
raccomandate dosi aggiuntive). L’intervallo tra le due dosi deve essere di 5 anni, ma se questo intervallo non è stato
rispettato, le due dosi vanno considerate valide e non devono essere eseguite ulteriori somministrazioni.106
Se la necessità di somministrare la terapia immunosoppressiva non permette di ripettare le 8 settimane rimandare la
somministrazione del PPV-23 a dopo il trattamento.106
Vedi anche “Vaccino, somministrazione non simultanea” – sezione D.

Nota 8: i vaccini inattivati, ricombinanti, subunità, polisaccaridici, coniugati e tossoidi sono sicuri, ma la loro efficacia è
ridotta proporzionalmente all’entità dell’immunosoppressione. Pertanto sulla base di una valutazione individuale
benefici/rischi si può decidere di eseguirli immediatamente ed in questo caso questi vaccini potrebbero dover essere
ripetuti quando la persona non è più immunosoppressa o decidere di ritardarli fino a quando la persona è meno
immunosoppressa.

ï‚· vaccinazione del contatto  HZ-va            si vedi nota 1 e 2
                             MPR              si vedi nota 3
                             MPRV             si vedi nota 2 e 3
                             Rosolia          si vedi nota 3
                             Rotavirus        si vedi nota 4
                             Ty21a            si vedi nota 5
                             Varicella        si vedi nota 2
                             tutti gli altri  si

Nota 1: in questo contesto, se disponibile, utilizzare il vaccino anti Herpes zoster-su.

Nota 2: il rischio di trasmissione del virus varicella-zoster vaccinale è trascurabile.3,7,120 Infatti la possibilità di trasmissione
è rara10,120 e solo se il vaccinato sviluppa un rash,5,178 per cui è sicuro e raccomandato vaccinare i contatti di soggetti in
terapia immunosopressiva suscettibili alla varicella4,122 e per la prevenzione dell’Herpes zoster.122
In caso di esantema post-vaccinale, che può insorgere nelle 4 settimane successive alla somministrazione, è opportuno
coprire le lesioni4 e evitare i contatti stretti della persona vaccinata con il convivente in terapia immunosopressiva.122,180
In caso di esantema post-vaccinale, per ridurre il rischio di diffusione ad una persona in terapia immunosopressiva, può
essere iniziato un trattamento antivirale.12 Un eventuale contatto non giustifica tuttavia la somministrazione di
immunoglobuline.7,16
In caso di esantema post-vaccinale è opportuno escludere il personale sanitario vaccinato dall’assistenza diretta di
persone in terapia immunosopressiva suscettibili, anche se il rischio di trasmissione sembra minimo.10
La persona in terapia immunosoppressiva, contatto della persona vaccinata contro la varicella o HZ-va, deve essere
monitorata per lo sviluppo di esantema; qualora si sviluppi un esantema deve essere iniziato un trattamento antivirale (es.
valaciclovir o famciclovir).122

Nota 3: la vaccinazione MPR può essere eseguita.122 Non c’è rischio documentato di trasmissione dei virus attenuati
morbillo, parotite e rosolia.3,5,8,19

Nota 4: la vaccinazione anti-rotavirus non è controindicata e va eseguita come da calendario.122 Il teorico rischio di
trasmissione del virus vaccinale è minore del rischio legato alla possibilità di trasmissione di un bambino non vaccinato che
può essere infettato da un virus selvaggio.122 Per minimizzare una potenziale trasmissione di rotavirus, nei 14 giorni
successivi in particolare dopo la prima dose,11 le persone in terapia immunosoppressiva devono evitare il contatto con le
feci dei bambini vaccinati122 e gli altri familiari devono lavarsi bene le mani dopo il contatto con le feci del vaccinati.5,11

Nota 5: la vaccinazione Ty21a può essere eseguita.122 I soggetti vaccinati in buona salute non eliminano il batterio vivo
attenuato con le feci e pertanto non esiste alcun rischio di trasmissione secondaria dell’infezione nell’ambito dei contatti.

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