Page 18 - Guida alle Vaccinazioni
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possono ridurre in modo significativo l’efficacia di tutti i vaccini. Tra questi abbiamo i corticosteroidi
ad alti dosaggi, i farmaci antiblastici e la terapia radiante, i farmaci per il trattamento delle malattie
autoimmuni/reumatiche (es. artrite reumatoide, morbo di Crohn, psoriasi), gli immuno-mediatori e
immuno-modulanti, in particolare i farmaci Inibitori del fattore di necrosi tumorale (TNF).
Alcuni farmaci antimicrobici (es. antibiotici, antivirali) possono interferire con l’efficacia di alcuni
vaccini. Viceversa in alcuni casi la vaccinazione, pur essendo sicura ed efficace, può interferire con
alcuni farmaci somministrati successivamente (es. aspirina, warfarina).
La sezione D è interamente dedicata alle terapie ed ai trattamenti: questi devono sempre essere
considerati nella valutazione dell’idoneità alla vaccinazione, oltre alla condizione che ha richiesto la
terapia/trattamento.

8) La persona è mai stata sottoposta ad interventi chirurgici?
In caso di risposta positiva occorre indagare il tipo di intervento chirurgico e quando l’intervento è
stato eseguito perché alcuni interventi come il trapianto di midollo, il trapianto di organo solido, la
splenectomia, possono essere significativi nella valutazione dell’idoneità alla vaccinazione. Deve
inoltre essere valutata la malattia che ha portato all’intervento ed eventuali altre terapie eseguite (es.
emoderivati).

9) La persona ha ricevuto vaccini nell’ultimo mese?
In caso di risposta positiva occorre indagare quale vaccino è stato somministrato e quando il
vaccino è stato eseguito, perché per alcuni vaccini vivi è necessario attendere 4 settimane da una
precedente somministrazione di un altro vaccino vivo.
I vaccini inattivati possono invece essere somministrati nello stesso momento o a qualsiasi intervallo
temporale dai vaccini vivi escluse alcune limitate eccezioni.

10) Se donna, è in gravidanza o sta programmando una gravidanza nel prossimo mese?
In caso di risposta positiva occorre richiedere la settimana di gestazione.
Alcune vaccinazioni (es. vaccini vivi, HPV) sono controindicate in gravidanza, altre vaccinazioni
hanno specifiche indicazioni. Se vi è la possibilità di una gravidanza occorre rimandare la
vaccinazione fino a che la gravidanza non può essere esclusa (es. nel corso del ciclo mestruale).
Donne sessualmente attive, in periodo fertile, che ricevono vaccini a virus vivi dovrebbero essere
informate di praticare una corretta contraccezione per un mese dopo la vaccinazione.
Non è raccomandata l’effettuazione di un test di gravidanza nelle donne in età fertile prima della
somministrazione di un qualsiasi vaccino ma è sufficiente il triage prevaccinale.
Alcune vaccinazioni sono specificamente indicate nelle donne in gravidanza (influenza e dTap) che
devono essere proposte e programmate considerando prioritario proteggere la madre e il feto così
come indicato dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale.22

      Le domande che seguono sono utili nella somministrazione di vaccini vivi attenuati.

11) La persona, nell’ultimo anno, ha ricevuto trasfusioni di sangue, emoderivati o
immunoglobuline?
In caso di risposta positiva occorre indagare il tipo di trattamento ricevuto: sangue intero,
emoderivato o immunoglobuline, il dosaggio, quando il trattamento è stato eseguito e la patologia
per la quale il trattamento si è reso necessario.
La loro somministrazione rappresenta una precauzione temporanea, perché può ridurre l’efficacia di
alcuni vaccini vivi la cui esecuzione deve essere rimandata. Nell’Allegato 15 sono riportate le
indicazioni per la somministrazione simultanea e non simultanea di vaccini e preparazioni contenenti
immunoglobuline e nell’Allegato 5 sono riportati gli intervalli raccomandati tra somministrazione di
preparazioni contenenti immunoglobuline e successiva esecuzione dei vaccini contro morbillo,
rosolia e varicella.

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