Page 37 - Sepsi in Ostetricia
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Azioni
— Coinvolgere precocemente competenze multidisciplinari adeguate in rapporto al quadro
clinico (Medico Ginecologo, Anestesista Rianimatore, Infettivologo).
— In caso di sepsi/shock settico presunti o accertati, valutare l’eventuale necessità di ricovero
in un’area ad alta intensità di cura e/o l’eventuale trasferimento c/o struttura Hub.
— In caso di presunta o accertata sepsi/shock settico il Ginecologo e l’Anestesista-Rianimatore
devono darne comunicazione alla Paziente (se le condizioni cliniche lo permettono) e/o al
partner o al familiare più prossimo; tale comunicazione deve informare sulle condizioni
cliniche e sui possibili rischi per la madre e il feto correlati alla patologia.
— Predisporre un sistema di identificazione e di inquadramento con algoritmo decisionale
(soglie di rivalutazione, di allerta e di rischio) idoneo per la paziente ostetrica con sospetta
infezione/sepsi/shock settico.
— Definire le modalità di azione e di intervento in base ai diversi livelli di allerta e di rischio.
— Predisporre una procedura condivisa con i criteri diagnostici per sepsi (danno d’organo) e
shock settico nella popolazione ostetrica.
— Predisporre sistemi di comunicazione standardizzata tra operatori (ostetriche e medici) per la
pronta e completa comunicazione dei dati relativi alla situazione del paziente (metodo
Situation, Background, Assessment, Recommendation – SBAR).
— Predisporre un programma di formazione e di aggiornamento periodico sui sistemi di allerta,
sui criteri diagnostici della sepsi/shock settico materna, sui percorsi diagnostico-terapeutici e
sulla potenziale evolutività e letalità di queste condizioni cliniche per tutti i professionisti
sanitari coinvolti nell’assistenza della paziente in gravidanza/puerperio.
4. PRIMI INTERVENTI DIAGNOSTICO-TERAPEUTICI PER LA SEPSI MATERNA
Razionale
Studi clinici hanno dimostrato che nella popolazione ostetrica il trattamento tempestivo della
sepsi/shock settico gioca un ruolo chiave nel migliorare la prognosi e nel ridurre la mortalità .
L’utilizzo di protocolli standardizzati di diagnosi e trattamento consente un intervento precoce ed
efficace.
La gestione della sepsi nelle pazienti gravide non sembra essere differente da quella della
popolazione adulta fintanto che tiene conto delle alterazioni fisiologiche materne e del benessere
del feto. La valutazione della vitalità fetale ha particolare rilevanza poichè l’equilibrio fra apporto e
consumo di ossigeno fetale è spesso alterato in caso di sepsi materna. La stabilizzazione materna
rappresenta pertanto il miglior approccio per favorire la vitalità fetale.
Il Royal College delle Ostetriche e Ginecologi approva l’utilizzo delle raccomandazioni basate
sull’evidenza proposte dalla Surviving Sepsis Campaign (SSC 2016) per la gestione della sepsi
materna nonostante la popolazione ostetrica non sia stata specificatamente considerata in queste
linee guida. Gli interventi diagnostico-terapeutici primari (“bundle rianimatorioâ€) proposti dalla SSC
sono stati “tradotti†dalla Surviving Sepsis Organization in un approccio semplice ed efficace
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