Page 45 - Sepsi in Ostetricia
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Raccomandazioni

— Somministrare il trattamento antibiotico per via endovenosa non appena possibile e
     comunque entro la prima ora in tutti i casi di sospetta o accertata sepsi/shock settico e più
     nello specifico nelle pazienti a rischio intermedio e alto.

— Il trattamento empirico deve essere iniziato con uno o più antibiotici ad ampio spettro che
     possano coprire i patogeni più probabilmente coinvolti nell’eziologia della sepsi o dello shock
     settico.

— Una volta identificato il patogeno responsabile e ottenuto l’antibiogramma e/o documentato
     un miglioramento clinico, occorre modulare il trattamento antibiotico.

Azioni

— Predisporre protocolli locali di terapia antibiotica empirica con specifica di dosaggi, modalità
     di somministrazione, durata e rimodulazione (de-escalation).

— Verificare la pronta disponibilità o la reperibilità degli antibiotici nelle possibili sedi di utilizzo
     24/7.

— Predisporre le procedure di consulenza dell’Infettivologo (guardia attiva o reperibilità) ed ove
     non possibile Medico Internista e/o consulenza Infettivologo centro Hub.

CONTROLLO DEL FOCOLAIO SETTICO

Razionale

Il controllo del focolaio settico, con l’eradicazione dello stesso dove indicato, è indispensabile per il
successo del trattamento della sepsi e shock settico. Pertanto è necessario identificare prontamente
il focolaio settico mediante l’esame obbiettivo e la diagnostica di imaging più idonea in relazione al
sospetto clinico. Le diverse fasi della gravidanza e del puerperio possono anch’esse indirizzare verso
il possibile focolaio settico e suggerire il corretto percorso diagnostico-terapeutico; a titolo
esemplificativo: in tutti i casi di sepsi in puerperio è fondamentale eseguire un’ecografia pelvica per
identificare raccolte o presenza di materiale in cavità, nelle pazienti con diagnosi di endometrite
escludere la presenza di ascessi pelvici o microascessi uterini, la diagnosi di vulvite necrotizzante
rappresenta un’ emergenza chirurgica etc. Le principali procedure per il controllo del focolaio settico
in ambito ostetrico sono riportate nella Tabella 8.

Tabella 8. Principali procedure per il controllo del focolaio settico in ambito ostetrico.
 1) evacuazione di prodotti del concepimento ritenuti
 2) risanamento del letto della ferita (debridement) nelle infezioni di ferita e nelle infezioni dei

     tessuti molli
 3) drenaggio di ascessi
 4) stent o nefrostomia percutanea per le pielonefriti ostruttive
 5) espletamento del parto in caso di corionamniosite
 6) isterectomia se necrosi miometriale

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