Page 8 - Linee Guida nazionali Postura
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ai dischi di Merkel o SA-1 (Slow Adaptation-1), mostrano recettività sia nei confronti
del movimento, sia nei confronti dell'intensità dello stimolo meccanico a cui sono
sottoposti; infine i corpuscoli del Pacini o FA-2 (Fast Adaptation-2), localizzati nel
tessuto sottocutaneo.

Altrettanto importanti, nella gestione degli aggiustamenti posturali a feed-back, sono i
recettori della cute pelosa del ginocchio e della cute glabra della caviglia.

I sistemi di controllo a feed-back avvengono grazie ad attività di tipo riflesso (riflessi
posturali), che agiscono mediante meccanismi sostanzialmente sottocorticali ma
anche corticali e che possono essere genetiche ed epigenetiche. Tali sistemi di
controllo creano risposte posturali compensatorie o reattive, come avviene nel caso
del mantenimento della postura eretta su una barca che si muove.

Tuttavia l'attività motoria posturale, nonostante l'apparente stereotipia la renda simile
alle risposte riflesse, in realtà, è fortemente modificata dall'esperienza, giacché è
possibile che, in situazioni diverse, lo stesso stimolo evochi risposte differenti.
Questo sta a significare che le risposte posturali, oltre ad essere costituite da una
componente automatica, possono essere condizionate dall'apprendimento. Ne sono
esempio i complessi aggiustamenti posturali messi in atto durante la deambulazione
nei primi mesi di vita, oppure quelli necessari per andare in bicicletta o sciare, che
analogamente sono oggetto di apprendimento.

Questo tipo di controllo si basa su circuiti che mettono in atto opportuni
aggiustamenti che evitano la perdita dell’equilibrio. Tali circuiti appartengono
proprio ai sistemi di controllo a feed-forward, che si estrinsecano mediante
meccanismi corticali e sottocorticali (nella fase di apprendimento) e cerebellari
(allorquando il movimento ha acquisito caratteristiche di automaticità), agendo sui
riflessi posturali con meccanismi di tipo anticipatorio. Si generano, dunque, risposte
posturali inconsce prima che abbia inizio un movimento volontario, come
nell’afferrare una palla al volo e nel serramento occlusale inconscio.

La postura, in relazione agli stimoli ambientali esterni e interni, prevede, quindi, una
complessa interazione tra i vari segmenti spaziali, compreso il cranio, e le reazioni
vincolari. Dette reazioni rappresentano l’insieme delle forze che agiscono sul corpo
limitandone il moto, come avviene nella verticalizzazione del rachide, nel cammino
(per la reazione suolo-piede) e nel serramento (per la reazione vincolare occlusale).
L’interazione tra le varie componenti è funzionale, globale e sempre adeguata
all’ambiente, conferendo alla postura una capacità adattativa. Questo fenomeno
sinergico della postura avviene attraverso l’integrazione per vie riflesse, sottocorticali
o corticali tra le afferenze visive, oto-vestibolo-occlusali, propriocettive (artro-
muscolo-tendineo-legamentoso-fasciali), esterocettive (cutanee) e endocettive
(sistema viscerale) e le efferenze motorie che si realizzano per mezzo dei
motoneuroni di moto di tipo α permettendo l'adattamento strategico dell'equilibrio
corporeo, statico e dinamico, più consono alla situazione in essere.

I diversi sistemi recettoriali sono strettamente correlati tra loro e, pertanto, sono in
grado d’influenzarsi reciprocamente.

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