Page 37 - Calendario Vaccinale 2019
P. 37
Il Board del Calendario per la vita, in linea con quanto previsto da società scientifiche ed autorevoli comitati internazionali (quali l’Advisory Commitee on
Immunization Practices (ACIP), l’American Academy of Pediatrics, l’American Cancer Society, l’International Papillomavirus Society, etc.) raccomanda la
vaccinazione di recupero (catch-up) routinaria alle donne di età compresa tra 13 e 26 anni e agli uomini di età compresa tra 13 e 21 anni non
precedentemente vaccinate/i o che non hanno completato il ciclo vaccinale, in considerazione dell’elevato rischio di sviluppare patologie HPV-correlate.
I soggetti di età ≥26 anni possono comunque beneficiare della vaccinazione, in particolare se presentano un rischio di esposizione precedente basso, poiché
la vaccinazione risulta immunogena, efficace e sicura anche nei soggetti di età avanzata. La vaccinazione HPV è raccomandata comunque, anche se in regime
di compartecipazione alla spesa, per tutte le donne che desiderino usufruire della protezione conferita dalla vaccinazione. È infatti dimostrato che, pur
in presenza di lesioni HPV-correlate, e anche se il vaccino non ha proprietà terapeutiche su lesioni già presenti, tuttavia anche le donne già infettate da un tipo
di HPV vaccinale beneficiano della protezione nei confronti dei tipi di HPV dai quali non sono state infettate. È epidemiologicamente dimostrato che la probabilitÃ
che una donna sia infettata da tutti i tipi di HPV vaccinali è così bassa da non giustificare un controllo dello stato di infezione prima della vaccinazione, che
pertanto risulta sempre indicata nell’ottica della protezione individuale.
È importante che la prevenzione primaria con la vaccinazione sia parte comunque di una strategia integrata e coordinata che preveda anche la prevenzione
secondaria con i test di screening per il tumore della cervice uterina. Vaccinazione e screening insieme contribuiscono sinergicamente alla riduzione del carico
di patologia dovuto al cancro del collo dell’utero, e a ridurre significativamente l’incidenza delle altre patologie HPV-correlate. L’applicazione del vaccino anti-
HPV 9-valente consentirà di controllare più velocemente i tumori e le patologie HPV-correlate.
Tuttavia, la necessità della prevenzione secondaria con lo screening rimane inalterata, tenendo conto principalmente del fatto che il vaccino, come riportato in
RCP, “è indicato solamente per uso profilattico e non ha effetto su infezioni attive da HPV o accertate patologie clinicheâ€. L’avvenuta vaccinazione non riduce in
alcun modo l’importanza delle raccomandazioni per lo screening del carcinoma della cervice previsto in Italia nelle donne di età compresa tra i 25 e i 64 anni di
età , nemmeno per le donne HPV-naive che hanno ricevuto il vaccino 9-valente, e che quindi sono protette contro il 90% delle neoplasie della cervice. Ovviamente,
le modalità di effettuazione e le tempistiche dello screening saranno progressivamente rimodulate sulla base delle evidenze di impatto sulle infezioni persistenti
e sulle lesioni pre-cancerose nelle popolazioni femminili vaccinate, come già ampiamente discusso e documentato nella Consensus Conference sullo screening
nelle coorti vaccinate del Gruppo Italiano Screening del Cervicocarcinoma (GISCi).
Si ribadisce, pertanto, come sia fortemente raccomandato l’inserimento di una coorte aggiuntiva in chiamata attiva e gratuita per la vaccinazione anti-HPV,
preferibilmente per le donne di 25 anni di età .
È inoltre importante garantire l’offerta attiva e gratuita della vaccinazione anti-HPV, oltre che nelle citate popolazioni a rischio indicate nel PNPV ed a quelle
già precedentemente individuate nel Calendario per la Vita 2016, a quella delle donne già trattate per lesioni pre-cancerose.
Il razionale di questa affermazione dipende dall’evidenza che tutte le lesioni di alto grado (HSIL o CIN2-3/CIS, carcinoma in situ) tendono a persistere e a
progredire nel tempo in tumore maligno e, proprio per questo, le linee guida della SICPCV (Società Italiana di Colposcopia e Patologia Cervico Vaginale), ne
prevedono il trattamento. Tuttavia, il tasso di ricorrenza della lesione dopo LEEP (Loop Electrosurgical Exicision Procedure), è del 6-7%, e il 95% di questi casi
è diagnosticato entro i 2 anni; la localizzazione endocervicale e l’incompleta escissione sono fattori di rischio di ricorrenza.
Calendario vaccinale per la vita (4° Edizione 2019) 37/44