Page 38 - Calendario Vaccinale 2019
P. 38
Diverse sono le evidenze scientifiche a supporto dell’efficacia della vaccinazione anti-HPV nel prevenire le ricorrenze in donne già trattate
chirurgicamente per lesioni precancerose HPV-correlate.
Si ipotizza infatti un ruolo adiuvante della vaccinazione attribuibile all’induzione di una robusta risposta anticorpale locale, che si unisce alla rimodulazione della
risposta infiammatoria indotta invece dal trattamento chirurgico (diminuzione della produzione di citochine pro-infiammatorie, in particolare di TNF alfa),
prevenendo così reinfezioni/riattivazioni o nuove infezioni. Pertanto, si raccomanda l’utilizzo del vaccino HPV in tale categoria di pazienti.
La schedula di vaccinazione per il vaccino 9-valente prevede due dosi per via intramuscolare a distanza di 6 mesi (range: 5 -13 mesi) per i soggetti dai 9 ai
14 anni inclusi (se la seconda dose è somministrata prima dei 5 mesi dalla prima, deve essere somministrata una terza dose) e tre dosi (a 0, 2 e 6 mesi) dai
15 anni di età (la seconda dose deve essere somministrata non prima di un mese dalla prima dose, e la terza non prima di 3 mesi dalla seconda dose; il ciclo
dovrebbe essere completato entro 12 mesi dalla prima dose.
I vaccini anti-HPV possono essere somministrati senza effettuare valutazioni preliminari quali test sierologici o HPV-DNA test.
Relativamente ai dati di co-somministrabilità , la somministrazione contemporanea del vaccino anti-HPV 9-valente con altri vaccini non sembra influenzare
negativamente la risposta immunitaria né al vaccino anti-HPV né ai vaccini anti-difterite, -tetano, -pertosse, -poliomielite e -meningococcico. Il vaccino anti-HPV
9-valente può, pertanto, essere somministrato in sicurezza contemporaneamente agli altri vaccini raccomandati in età adolescenziale, in sedi diverse
di iniezione.
I vaccini anti-HPV hanno dimostrato una durata di protezione pari ad almeno 10 anni, nei confronti delle neoplasie della cervice uterina, della vulva e della
vagina, valutata attraverso la persistenza di elevati titoli anticorpali. Pertanto, ad oggi, non è prevista la somministrazione di dosi di richiamo.
Il profilo di sicurezza dei preparati vaccinali è oggetto di valutazione attraverso trial clinici randomizzati, studi osservazionali e sistemi di sorveglianza passiva;
nel nostro Paese attraverso il sistema di vaccinovigilanza sono state rilevate reazioni avverse lievi e a rapida risoluzione spontanea nella maggior parte dei
casi.
In considerazione della solidità dei dati disponibili circa la sicurezza dei vaccini anti-HPV, il Global Advisory Committee on Vaccine Safety dell’OMS ha dichiarato
che il profilo rischio-beneficio è favorevole.
I dati relativi alla valutazione della sicurezza dei vaccini utilizzati nel corso della gravidanza sono al momento limitati, e seppur non sia stato dimostrato
l’aumento del rischio né per la salute del feto, né della madre, la vaccinazione deve essere preferenzialmente rimandata sino al completamento della
gravidanza. Tuttavia, se una donna scopre di essere incinta dopo aver iniziato il ciclo vaccinale, deve essere rassicurata sul fatto che il vaccino anti-
HPV non aumenta il rischio di eventi avversi, né vi sono conseguenze negative sulla gravidanza.
I vaccini possono essere utilizzati in sicurezza durante l’allattamento, senza precauzioni aggiuntive. L’utilizzo dei vaccini in soggetti HIV positivi ha dimostrato un
profilo di sicurezza confrontabile a quello dei soggetti senza infezione da HIV.
Inoltre, sono in corso studi su altre popolazioni di soggetti immuno-compromessi.
Calendario vaccinale per la vita (4° Edizione 2019) 38/44