Page 1 - ISS - Raccomandazioni sulla sindrome congenita da virus Zika
P. 1

RACCOMANDAZIONI
          SINDROME CONGENITA DA VIRUS ZIKA (SCVZ)

L’obiettivo principale di queste raccomandazioni consiste nel fornire le indicazioni per la sorveglianza,
la gestione clinica e il follow-up dei bambini con sindrome congenita da virus Zika. Tutte le
informazioni relative alle attività di monitoraggio, sorveglianza, gestione della patologia nelle gravide,
comunicazione del rischio, strutture di riferimento, mappa della diffusione del virus a livello
internazionale e misure di prevenzione sono riportate nel “Piano Nazionale di sorveglianza e risposta
alle arbovirosi trasmesse da zanzare (Aedes sp.) con particolare riferimento ai virus
Chikungunya, Dengue e Zika – 2017” e sui siti del Ministero della Salute
http://www.salute.gov.it/portale/salute/p1_5.jsp?lingua=italiano&id=237&area=Malattie_trasmesse_
da_vettori e dell’Istituto Superiore di Sanità www.iss.it/arbo.

Il contenuto di queste raccomandazioni potrà essere aggiornato in base a nuove evidenze scientifiche.

1. Il virus Zika

Il virus Zika appartiene al genere Flavivirus, famiglia Flaviviridae, gruppo Spondweni. È stato isolato
per la prima volta nel 1947 da una scimmia nella foresta Zika in Uganda, successivamente, nel 1948,
in zanzare (Aedes africanus) provenienti dalla stessa foresta, e nel 1952, in Nigeria, dalle persone.
Esistono due lineage: il lineage Africano e il lineage Asiatico.

Il periodo di incubazione varia generalmente da 3 a 12 giorni. La maggior parte delle infezioni – circa
l’80% - rimane asintomatica. I sintomi sono generalmente lievi e possono persistere per 2-7 giorni,
senza gravi complicazioni e decessi correlati. Una persona su 4 sviluppa sintomatologia e, raramente,
è necessario il ricovero in ospedale.

L’infezione si trasmette generalmente tramite la puntura di zanzare infette. Il principale vettore è Aedes
aegypti, ma è stato dimostrato sperimentalmente che altre specie, fra cui Aedes albopictus diffusa in
Italia, possono trasmettere il virus. L’infezione può, inoltre, essere trasmessa per via sessuale e dalla
madre infetta al feto durante la gravidanza o in prossimità del parto.

Altre modalità di trasmissione, quali trasfusioni di sangue, sono attualmente in studio.

I sintomi principali consistono in eritema maculo-papulare, in presenza o in assenza di febbricola,
artralgia, astenia, congiuntivite non purulenta o iperemia della congiuntiva, mialgia e cefalea. Le
eruzioni cutanee iniziano generalmente sul volto e si diffondono successivamente a tutto il corpo.
Meno frequentemente possono verificarsi dolore retro-orbitale e sintomi gastro-intestinali.

Non esistono al momento né vaccini né terapie preventive.

La diagnosi differenziale va fatta nei confronti di dengue e chikungunya, tenendo presente che possono
verificarsi co-infezioni. Altre diagnosi differenziali riguardano: morbillo, infezioni da parvovirus ed
enterovirus, malaria.

L’infezione da virus Zika contratta durante la gravidanza può causare anomalie cerebrali congenite,
incluso microcefalia, ed altre malformazioni, denominate sindrome congenita da virus Zika.

                                                                                                                                                  1
   1   2   3   4   5   6