Page 4 - I.C.A. in Abruzzo
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Tabella3. Indicatori e standard di riferimento

Nel corso di tutte le fasi di raccolta dei dati, sono stati effettuati incontri periodici con gli operatori delle Strutture
coinvolte. In particolare, preliminarmente, si è sempre provveduto a effettuare un incontro di formazione e un audit
clinico-assistenziale per struttura, ripetuto negli anni successivi.
Sono stati analizzati e validati i percorsi indicati come necessari per la gestione del rischio infettivo attraverso una
ricognizione dei requisiti elencati in Tabella 1 e l’adesione agli interventi proposti dal G.O. (tabella 2). E’ stato
valutato l’impatto della nuova realtà organizzativa attraverso la verifica degli indicatori.
Tutti i requisiti indicati nel progetto per l’implementazione di un sistema di sorveglianza sono stati soddisfatti dalle
quattordici Strutture territoriali effettivamente incluse e distribuite come segue: sette RA, quattro RSA, due
Strutture Riabilitative, un ospedale di comunità per un totale di circa 800 pazienti.
Al termine dello studio, concluso a ottobre 2016, è stato possibile riscontrare, presi complessivamente tutti i dati
delle quattordici strutture analizzate che:

     la percentuale di pazienti in terapia antibiotica è risultata pari al 6,5% Il dato analitico relativo al consumo
         di antibiotici ATCJ01, in DDD/100gg degenza ha indicato un consumo di antibiotici variabile tra 0,93
         DDD (dosi definite giornaliere) e 6 DDD / 100 giornate di degenza in relazione alla tipologia di struttura.

     la prevalenza di pazienti con infezione è stata mediamente pari al 5%, con lievi variazioni, non
         significative, tra le diverse strutture.

Discussione e conclusioni
Il sistema di sorveglianza delle infezioni sul territorio implementato presso le Strutture riferite al bacino della
ASL2 Lanciano Vasto Chieti costituisce al momento l’unico nel suo genere effettuato nella regione Abruzzo in
merito al controllo delle ICA in ambito extraospedaliero. E’ stato possibile evidenziare come diverse strutture
territoriali, pur applicando regolarmente azioni preventive del rischio infettivo, non possedevano, percorsi
strutturati e misurabili con specifici indicatori, avevano uno scarso controllo sul consumo di antibiotici,
universalmente considerato il maggior fattore favorente l’insorgenza di multi resistenze batteriche, non
utilizzavano affatto o in misura minima le soluzioni idroalcoliche per l’igiene delle mani. Nel periodo oggetto della
nostra sorveglianza si è potuto evidenziare un incremento della consapevolezza da parte del personale in particolare
rispetto al proprio ruolo strategico nella prevenzione e nel contenimento del rischio infettivo.
I risultati del nostro studio, pur preliminari e lungi dall’essere definitivi, costituiscono una solida base di partenza
per le successive azioni di sorveglianza e controllo delle ICA sul territorio, già programmate e in attesa di

                                                        Progetto di sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all’assistenza e della circolazione di germi multi-resistenti sul territorio.

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