Page 7 - Tampone COVID
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Introduzione

   Nel dicembre 2019, in Cina, precisamente nella città di Wuhan (provincia di Hubei) è stata individuata
nell’uomo una forma di polmonite atipica sostenuta da un nuovo coronavirus identificato come SARS-CoV-2 (1,
2).

   I coronavirus sono virus provvisti di capside a singolo filamento di RNA a senso positivo (ssRNA+) di circa 30
kilo basi che codifica per 7 proteine virali. Al microscopio elettronico a trasmissione, i virioni appaiono sferici con
una forma a “corona”. Questo particolare aspetto è dovuto alla presenza della proteina “spike” rappresentata dalla
glicoproteina (S). Le proteine strutturali aggiuntive comprendono: l’envelope (E), la proteina di matrice (M) e il
nucleocapside (N) (1).

   L’agente eziologico della malattia COVID-19 è stato ritrovato in vari distretti delle vie respiratorie superiori e
inferiori come faringe, rinofaringe, espettorato e fluido bronchiale (3). L’RNA virale è stato riscontrato con
frequenza variabile anche nelle feci e nel sangue di pazienti COVID-19. Tuttavia, la possibilità di infezione a partire
da questi materiali è al momento controversa (3-5).

   La diagnosi di laboratorio di SARS-CoV-2 in un caso sospetto necessita di una corretta esecuzione, trasporto
e conservazione del campione e di utilizzare metodiche molecolari sensibili e specifiche.

Campioni biologici per diagnosi di COVID-19

   Per la diagnosi di infezione da SARS-CoV-2 il campione di elezione è un campione delle vie respiratorie.
   Questo può essere delle alte vie respiratorie (tampone nasale, tampone oro-faringeo, tampone naso-faringeo)
e più raramente, ove disponibili, delle basse vie respiratorie: aspirato endo-tracheale o lavaggio bronco-alveolare
(Broncho-Alveolar Lavage, BAL).
   Il campione delle basse vie respiratorie è da preferire per una maggiore concentrazione di virus nei casi di
polmonite.

Campioni delle basse vie respiratorie

   I campioni delle basse vie respiratorie vengono prelevati in un contenitore sterile, indossando gli opportuni
DPI e minimizzando la possibilità di generare aerosol. Per tale motivo, non è consigliato il prelievo dell’espettorato
indotto.

Tamponi oro-faringeo e nasale

   Il prelievo del tampone oro-faringeo e nasale è una procedura che consiste nel prelievo delle cellule superficiali
della mucosa della faringe posteriore o della rinofaringe, mediante un piccolo bastoncino ovattato, simile ad un
cotton fioc (attualmente sono disponibili dei tamponi in materiale sintetico capaci di trattenere molto più materiale
organico rispetto ai tamponi di ovatta).

   Il prelievo viene eseguito in pochi secondi ed ha un’invasività minima, originando al più un impercettibile
fastidio nel punto di contatto. La semplicità del prelievo non significa però che possa essere eseguito da chiunque,
ma da personale addestrato e specializzato che deve garantire la corretta esecuzione della procedura evitando
sia la contaminazione del campione che la raccolta solo del tratto più esterno delle fosse nasali, procedura che
inficerebbe il risultato del test molecolare.

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