Page 8 - Linee guida sull’uso prudente degli antimicrobici in medicina umana
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C 212/8 IT Gazzetta ufficiale dell'Unione europea 1.7.2017
— evitare il trattamento antibatterico quando è stata constata solamente un’infezione virale o un’infezione batterica
autolimitante,
— se dopo i test clinici e diagnostici pertinenti non vi sono prove di infezione, evitare il trattamento anti colonizzaÂ
zione, a meno che non vi sia una chiara indicazione in tal senso nelle linee guida,
— procedere alla profilassi antimicrobica solo se indicato nelle linee guida pertinenti,
— evitare le combinazioni di antimicrobici a meno che non vi sia una chiara indicazione nelle linee guida,
— se non ritengono necessario il trattamento antimicrobico, informare i pazienti sul decorso naturale previsto della
malattia, sull’assenza di benefici del trattamento antimicrobico o sui benefici limitati e sui potenziali effetti collaterali
indesiderati degli antimicrobici, come diarrea ed eruzioni cutanee, e fornire raccomandazioni sulla gestione dei sinÂ
tomi e consigli su come procedere in caso di peggioramento delle condizioni cliniche (rete di sicurezza).
Quando prescrivono un antimicrobico, i prescriventi dovrebbero:
— selezionare un antimicrobico in conformità alle linee guida pertinenti, al dosaggio appropriato, per la durata efficace
più breve e con la via di somministrazione appropriata (di preferenza per via orale, se possibile),
— tenere conto dei fattori pertinenti dell’ospite umano: età , comorbilità (ad esempio immunodeficienza), funzioni epaÂ
tica e renale, gravidanza, allattamento, allergie, presenza di materiale protesico, potenziali interazioni farmacologiche,
indice di massa corporea e fattori di rischio per la resistenza antimicrobica (ad esempio uso recente di antimicrobici,
viaggi recenti),
— incoraggiare i pazienti con antecedenti di reazioni allergiche ai beta-lattamici a sottoporsi a test allergologici per
promuovere l’uso di antimicrobici di prima scelta nei pazienti non allergici,
— selezionare un antimicrobico con uno spettro d’azione il più ridotto possibile e provvedere a somministrare tempeÂ
stivamente il trattamento antimicrobico nei pazienti con infezioni gravi, come ad esempio sepsi, polmonite extraoÂ
spedaliera (CAP) grave,
— se possibile, informare il paziente e/o la persona che gli presta assistenza dei motivi del trattamento antimicrobico
e dei potenziali effetti collaterali e garantire che il paziente capisca la posologia e la durata del trattamento; ciò
permette di migliorare il rispetto del trattamento e ne aumenta le possibilità di riuscita,
— tenere conto delle aspettative, delle domande e delle preferenze del paziente: si tratta di un elemento fondamentale
dell’assistenza orientata al paziente ed è un modo efficace di promuovere l’uso prudente degli antimicrobici,
— valutare nuovamente il trattamento antimicrobico e considerare eventuali modifiche (ad esempio de-escalation, interÂ
ruzione o passaggio a un trattamento per via orale) dopo 48-72 ore in ospedale e, in circostanze specifiche, in altri
contesti, conformemente alle linee guida.
Nel contesto dell’assistenza di prossimità , i prescriventi dovrebbero:
— astenersi dal prescrivere antibatterici nel caso di infezioni virali o di infezioni batteriche autolimitanti,
— considerare la possibilità di differire la prescrizione di antimicrobici, predisponendo un’appropriata rete di sicurezza,
ad adulti e bambini in circostanze specifiche e conformemente alle linee guida. Ad esempio: differire la prescrizione
di antimicrobici in caso di otite media acuta o rinosinusite acuta,
— valutare i sintomi e utilizzare sistemi di punteggio o elenchi di controllo dei sintomi come base per stabilire la necesÂ
sità di test diagnostici, di un trattamento antimicrobico e di un’impegnativa urgente.
Negli ospedali i prescriventi dovrebbero:
— menzionare nella cartella clinica del paziente: indicazione, scelta del medicinale, dosaggio, via di somministrazione
e durata del trattamento; seguire le linee guida per la profilassi antimicrobica perioperatoria; rafforzare il controllo
tempestivo e appropriato delle fonti di infezioni chirurgiche e scoraggiare l’uso esclusivo di antimicrobici al posto del
trattamento chirurgico quando quest’ultimo è chiaramente indicato,