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NEOPLASIE DELLA
                                                         MAMMELLA

                                               Informazioni per le pazienti

Per quanto non abbia dimostrato efficacia nello screening non bisogna poi dimenticare l’importanza di
eseguire periodicamente un auto-esame del seno che può consentire a ciascuna donna di conoscere la
propria mammella e di apprezzarne gli eventuali cambiamenti che dovessero manifestarsi nel periodo di
intervallo tra un esame ed il controllo successivo.

I sintomi

La maggior parte dei tumori del seno non dà segno di sé e non provoca dolore. È importante rivolgersi al
medico quando alla vista o al tatto siano presenti:

      uno o più noduli della mammella (si intende per nodulo un indurimento circoscritto fisso o mobile o
          una parte di consistenza diversa rispetto al resto del seno) o della zona ascellare

     ï‚· variazioni di forma o dimensioni della mammella
      secrezione di liquido dal capezzolo – il liquido può uscire spontaneamente (macchie sul reggiseno o

          sui vestiti) oppure quando il capezzolo viene toccato o spremuto, e può avere colori diversi
          (trasparente, giallo, verdastro, rosso vivo, rosso scuro)
      cambiamenti di aspetto della pelle, del capezzolo o dell’areola come infossamenti o retrazioni,
          gonfiori, arrossamenti, calore, screpolature.

Come viene posta la diagnosi?

Gli esami di I livello che possono portare alla diagnosi di un carcinoma mammario sono
mammografia e l'ecografia mammaria.
La mammografia è l’esame di elezione per la ricerca dei tumori al seno soprattutto nelle donne al di sopra
dei 40 anni. Essa si basa sui raggi X che, attraversando il seno, imprimono l’immagine su una lastra (o nel
computer) potendo così identificare la presenza di noduli, microcalcificazioni o altri segni indiretti di un
tumore. La mammografia può avere dei limiti diagnostici sulla mammella densa, quale si registra nelle
pazienti giovani e più in generale in età fertile. In questi casi lo studio viene completato con l’esecuzione di
un’ecografia mammaria.
L’ecografia impiega ultrasuoni per rilevare la presenza di un nodulo e ne studia la consistenza,
solida o liquida, definendone la natura benigna, dubbia, maligna.

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