Page 2 - Diabete e Regioni
P. 2

Sezione FARMACI:

        La metodologia ha previsto una serie di domande a risposta multipla relative ai seguenti
punti:

    - obbligo di prescrizione di farmaco generico/ bioequivalente/ biosimilare;
    - presenza o meno di una gara regionale;
    - modalità di accesso ai farmaci (libero, normato o limitato);
    - modalità di distribuzione del farmaco: diretta, indiretta o distribuzione per conto (DPC);
    - difformità regionali rispetto a quanto previsto dalla normativa AIFA, relativamente alla

         situazione della loro regione di appartenenza.

Box con messaggi chiave

    • Si conferma che esiste in Italia una grande variabilità tra le varie regioni e talora all’interno
         della stessa regione nelle modalità con cui i farmaci vengono prescritti e dispensati.

    • Tale variabilità esiste relativamente a tutti i farmaci per il diabete, ma è particolarmente
         spiccata per i farmaci appartenenti alle classi più innovative (quali inibitori di DPP-IV,
         agonisti recettoriali del GLP-1, inibitori di SGLT2 o nuovi analoghi dell’insulina, molecole
         soggette a piano terapeutico secondo normativa AIFA).

    • Non tutti i farmaci sono rimborsati in tutte le regioni
    • Alcune regioni, nel tentativo di contenere la spesa, adottano misure che impattano sulle

         modalità di prescrizione e dispensazione dei farmaci per il diabete. In particolare, le Regioni
         Emilia-Romagna e Veneto hanno promulgato delibere di indirizzo volte a porre limitazioni
         quantitative all’uso dei farmaci innovativi in aggiunta ai criteri clinici di restrizione della
         rimborsabilità già definiti da AIFA.
    • In Emilia-Romagna la distribuzione dei farmaci appartenenti alle classi più innovative, quali
         inibitori di DPP-IV, agonisti recettoriali del GLP-1, inibitori di SGLT2, viene effettuata
         esclusivamente dalle farmacie degli ospedali o delle ASP, e non dalle farmacie territoriali.

        Queste evidenze, così come l’analisi più dettagliata dei dati che segue, offrono diversi spunti
di riflessione. Primo tra tutti che queste disparità nelle modalità di prescrizione/dispensazione
possano poi tradursi in una disparità di accesso alle cure e, in ultima analisi, in differenze nella qualità
della cura erogata. L’altro aspetto da considerare è se queste diverse strategie, in larga parte mirate al
contenimento della spesa farmacologica, possano poi effettivamente tradursi in una significativa
riduzione della spesa sanitaria regionale per il diabete, su cui come ben sappiamo impattano
pesantemente anche altri costi legati alla malattia ed alle sue complicanze, come ad esempio, il ricorso
alle ospedalizzazioni per episodi di ipoglicemia o per le complicanze croniche del diabete.

        Va notato, inoltre, come le indicazioni e le delibere dell’AIFA che pure è l’Agenzia nazionale
del farmaco sono spesso interpretate dalle regioni alla stregua di consigli e/o suggerimenti del tutto
non vincolanti. Questo decentramento regionale è il frutto della riforma del titolo V° della
costituzione. Da questa scelta politico-amministrativa derivano le differenze tra le regioni nella
gestione della sanità e tutta una serie di situazioni a dir poco singolari, come ad esempio il fatto, ben
evidenziato dal presente documento, che non tutti i farmaci per la terapia del diabete sono disponibili
in tutte le regioni.

SID 2019ï›™

                                                                                                  2
   1   2   3   4   5   6   7