Page 13 - Aghi-Penna insulina
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mondo diabetologico, però, si dovrebbe confrontare con il maggior rischio di malfunzionamento
     correlabile proprio a imprevedibile “stortature” degli aghi (sia dalla parte paziente, sia dalla parte penna).
     La riduzione dei gauge e della lunghezza degli aghi per penne da insulina (o per altri farmaci iniettabili)
     stimola certamente la compliance e l’aderenza del paziente alla terapia, ma non deve compromettere la
     “resistenza” degli stessi aghi finalizzata alla reale possibilità di penetrare la barriera cutanea (da un lato)
     e sintetica (il polimero della cartuccia del farmaco contenuto nella penna). I medici dovrebbero
     considerare il rischio che un ago possa piegarsi per una manovra iniettiva imperfetta, causando un
     potenziale scompenso glicemico: un ago storto non solo non consente l’immissione della giusta quantità
     di farmaco nel momento dell’iniezione, ma determina anche un aumento della pressione nella cartuccia
     del “sistema penna”. La successiva iniezione, quindi, potrebbe erogare un volume terapeutico diverso da
     quello desiderato. Le aziende produttrici di aghi dovrebbero prendere in considerazione questa possibilità
     di “piegature anomale” sviluppando test pre- e post-marketing finalizzati alla verifica “real world”
     sull’utilizzo degli aghi non solo da parte di tecnici o sanitari (già esperti nella gestione dei sistemi iniettivi),
     ma anche da parte di pazienti o persone (care-giver) che potrebbero trovarsi nella necessità di
     somministrare terapie sottocute.

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