Page 14 - L'Italia dei Tumori
P. 14
I tumori in Italia-TREND 2003-2014
AIE COMMENTI
La progressiva copertura del territorio italiano da parte della rete dei Registri Tumori curata da
AIRTUM, nonché il suo consolidamento, ci consente oggi non solo di disporre di una fotografia
più aggiornata del fenomeno neoplastico, ma anche di valutarne l’andamento lungo un arco
temporale di 12 anni che offre all’interpretazione un ulteriore ed importante prospettiva di
lettura.
E’ vero che incidenza e mortalità si sono complessivamente ridotte, ma con maggior evidenza
nel centro-nord e, relativamente alla prima, soprattutto nelle fasce di età più avanzata.
L’osservazione rivolta ai cosiddetti “tumori da screening†contribuisce a chiarire la perplessità .
La diminuzione della mortalità dei tumori del colon-retto si verifica soprattutto per il contributo
del Centro-Nord, a fronte di un aumento significativo dell’incidenza nel Sud. Forte è la
suggestione che ciò avvenga per effetto di una globalizzazione alimentare che incrocia
un territorio in cui i programmi di screening non si sono ancora adeguatamente affermati.
Infatti, anche per il tumore della mammella la mortalità si è ridotta soprattutto nel Centro
-Nord. Nel caso di uno dei più importanti big killer, il tumore del polmone, la riduzione
omogenea dell’incidenza nel genere maschile e lo speculare aumento in quello femminile,
con maggiore evidenza nelle fasce d’età più avanzate, testimonia la valenza culturale
associata storicamente all’abitudine al fumo, ma anche il contenimento dell’esposizione
a cancerogeni occupazionali. Interessante sarà osservare però prospetticamente
l’incidenza di questa neoplasia anche in funzione dell’inquinamento da polveri
sottili, nonché della tiroide in aumento sull’intero territorio nazionale. Sono soltanto alcune
delle sollecitazioni che provengono dai dati di questa interessante monografia.
Volendo comunque focalizzarne la principale, lo sguardo si concentra sulle diseguaglianze
della salute, appena accennate dalla divaricazione nord/sud che le analisi mettono
in luce, ma che rappresenta soltanto l’epifenomeno di una differenza sociale più che
geografica, tanto da costituire ovunque una variabile collineare con numerose esposizioni
ambientali.
Nel momento in cui la patologia neoplastica imbocca un trend negativo, è bene rivolgere
l’attenzione a quella parte di popolazione in cui i fattori di rischio, spesso in solido con la
carenza assistenziale, giocano un ruolo prevalente. La possibilità di una loro mappatura e
monitoraggio sistematici in un determinato Paese, a partire dalla ricchezza d’informazioni
offerte dalla rete dei registri tumori, consentirebbe d’investigare in dettaglio queste
diseguaglianze, di stabilire quale peso sia ad esse attribuibile, in termini d’incidenza e di
mortalità , nonché quali azioni ed aggiustamenti dello stesso sistema sanitario appaiano
indispensabili per mitigarne gli effetti.
Tutta la storia dell’epidemiologia ci insegna quanto questo approccio abbia favorito il
raggiungimento di più alti livelli di salute e benessere.
Salvatore Scondotto - Presidente AIE
14