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NEOPLASIE DELL’UTERO: ENDOMETRIO E CERVICE LINEE GUIDA
2018
Quesito:
La linfoadenectomia comporta vantaggi rispetto alla sola isteroannessectomia nelle pazienti con
adenocarcinoma endometrioide in classe di rischio basso stadio I ?
Descrizione delle evidenze:
Lo studio pubblicato da:
• Benedetti-Panici ( 2008)
• ASTEC Kitchener (2009)
condotto in termini di:
• Studio prospettico randomizzato di fase III ( Benedetti-Panici)
• Studio prospettico randomizzato di fase III (ASTEC)
con disegno:
• di tipo sperimentale comparativo: superiorità (Benedetti-Panici)
• di tipo sperimentale comparativo : superiorita’ (ASTEC)
su un campione di:
• 514 pazienti (Benedetti -Panici)
• 1408 pazienti (ASTEC)
osservati in
• 2 studi
con criteri di selezione:
• Benedetti –Panici : Carcinoma endometriale in stadio iniziale ( esclusi IA-B G1)
• ASTEC: carcinoma endometriale stadio I
avente come obiettivo la valutazione di:
• Stabilire se la linfoadenectomia pelvica sistematica può determinare un miglioramento in termini di
sopravvivenza libera da malattia e sopravvivenza globale rispetto alla non linfoadenectomia
(Benedetti-Panici)
• Stabilire se la linfadenectomia pelvica sistematica può produrre un miglioramento in termini di
sopravvivenza globale rispetto alla non linfoadenectomia (ASTEC)
da condurre sugli outcome:
• sopravvivenza globale e sopravvivenza libera da progressione (Benedetti-Panici)
• sopravvivenza globale e sopravvivenza libera da progressione (ASTEC)
ha evidenziato:
• Benedetti -Panici:
 Sopravvivenza globale: HR 1.20 95%CI= 0.70 to 2.07 p=.50
 Sopravvivenza libera da progressione: HR 1.10 95% CI 0.70 to 1.71 p=.68
• ASTEC:
 Sopravvivenza globale: HR 1.16 95% CI 0.87 to 1.54 p=.31.
 Sopravvivenza libera da recidiva: HR1.35 95% CI 1.06 to 1.73 p=0.017 in favore
della chirugia senza linfoadenectomia.
Dopo aggiustamento per le caratteristiche basali:
 Sopravvivenza globale HR 1.04 95%CI 0.74 to 1.45 p= .83
 Sopravvivenza libera da recidiva HR 1.25 95% CI 0.93 to 1.66 p=.14
Sono state rilevate le seguenti limitazioni:
Il limite di questi studi è che hanno incluso una popolazione in cui il rischio di presentare metastasi
linfonodali era troppo basso per poter evidenziare un effetto positivo della linfadenectomia sulla
sopravvivenza (percentuale di positivita’ linfonodale pari al 13 e al 9% rispettivamente). Rimane, pertanto,
irrisolto il ruolo della linfadenectomia nelle pazienti ad alto rischio. Alcuni autori suggeriscono di
considerare una stadiazione chirurgica completa nelle pazienti con rischio intermedio-alto (stadio IA G3 e
IB, FIGO 2009) per identificare quelle pazienti che richiedono un trattamento adiuvante postoperatorio
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